Scritture
I tramonti più belli
di Anna Maria Rivera
Alle elementari si apprendeva che avevamo il privilegio d'essere nate nella capitale della Magna Grecia, la città di Archita, Liside e altri pitagorici, che conserva la più grande collezione al mondo di ori dell'antichità, la città che a quel tempo aveva i primati del primo ponte girevole (inaugurato nel 1887), di uno dei più bei tramonti del Mediterraneo e anche del più importante allevamento di mitili al mondo, poi distrutto dal siderurgico. Intorno alla mitilicoltura, alla pesca e all'agricoltura fioriva una rete di piccole industrie agroalimentari, certo del tutto insufficiente a compensare la disoccupazione crescente, legata alla gravissima crisi economica degli anni cinquanta, provocata dal declino dell'Arsenale Militare e di altri cantieri navali, e dal tracollo dell'indotto delle piccole aziende metalmeccaniche. Ma non era ineluttabile che il destino della molle Tarentum fosse d'essere ingoiata dal mostro avido di sacrifici, partorito dai sogni della coalizione industrialista.
Tratto da "Il lavoro o la vita. Taranto, l'Ilva e la logica del profitto" di Annamaria Rivera (Micromega, 03 agosto 2012)
https://temi.repubblica.it/micromega-online/il-lavoro-o-la-vita-taranto-lilva-e-la-logica-del-profitto/
Anna Maria Rivera è un'antropologa, saggista, scrittrice e attivista tarantina. Collabora con numerosi giornali ed è editorialista de il manifesto e Liberazione. È studiosa principalmente delle discriminazioni ed è impegnata nelle questioni antirazziste, antisessiste e antispeciste. Dirige, inoltre, la collana di ricerche Antropo-logiche della casa editrice Dedalo.