La città
LA CITTÀ
Numeri da primato
Taranto è la città dei record. Numeri da capogiro per la diffusione di diossina, mercurio, ipa, berillio, benzoapirene, pcb, amianto, piombo e arsenico e radiazioni nucleari. Ed è da guinness dei primati l'incidenza delle malattie "ambientali" in particolare tra coloro che abitano i quartieri a ridosso del'Ilva.
Questi i dati secondo l'indagine epidemiologica 'Sentieri', coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità:
+15% l'incidenza dei tumori nell'area del sito dell'Ilva, con un picco del 30% in più per quelli al polmone per entrambi i generi, un eccesso compreso tra il 50% per gli uomini e il 40% per le donne di decessi per malattie respiratorie acute;
+211% rispetto alla media l'incidenza del mesotelioma pleurico per le donne e +419% per gli uomini;
+20% rispetto alla media pugliese della mortalità di bambini nel primo anno di vita e +30-50% per la contrazione di malattie di origine perinatale che si manifestano oltre il primo anno di vita.
A contaminare aria, acqua, terra, paesaggio e soprattutto salute c'è l'Ilva, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa inaugurato come Italsider quasi cinquant'anni fa a cui si aggiungono il cementificio Cementir, la raffineria ENI, la centrale termoelettrica e altre piccole e medie fabbriche. La presenza invasiva del comparto industriale dell'Ilva se da una parte dà lavoro a oltre 12 mila persone, cui vanno aggiunti i circa 3mila dell'indotto, dall'altro ha distrutto - avvelenandole - le possibili alternative all'industria come l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, il turismo.
Come in un film di fantascienza apocalittica, dai camini del più grande impianto siderurgico d'Europa fuoriescono sbuffi di fumo nero che avvelena, mentre il fuoco brucia il carbone per produrre acciaio negli altoforni. Una enorme città industriale ha invaso e contaminato i grandi uliveti del sud.
La bellezza nascosta
Taranto è anche una città in cui è custodita la storia della Magna Grecia le cui meraviglie sono nascoste dall'inquinamento o relegate negli scantinati dei musei. È come se sotto le costruzioni degli ultimi decenni esistesse una città sotterranea in cui è conservato un immenso patrimonio storico.
Il fascino della città dai due mari è inoltre racchiuso nella forza della lingua e dei volti che vivono soprattutto nella città vecchia, un'isola separata dal resto del mondo da un ponte che la collega con la Taranto nuova.
Taranto oggi
A luglio 2012 la magistratura di Taranto nella figura del Pubblico Ministero Patrizia Todisco ordina il sequestro e il blocco delle lavorazioni in alcune aree dell'impianto siderurgico. L'accusa è quella di disastro ambientale. Taranto sembra svegliarsi da un torpore in cui versa da quasi cinquant'anni ma che in poche ore esplode in tutte le sue contraddizioni. Scattano gli arresti per i dirigenti dell'Ilva e tra i tarantini si scatenano proteste e speranze. La paura di perdere il lavoro e la rivolta di una parte degli operai si scontra con la possibilità di costruire una città diversa e libera da ricatti occupazionali.
Il 9 aprile 2013 la Corte costituzionale respinge i ricorsi dei giudici di Taranto e ha stabilito che la legge "Salva Ilva" che autorizza la produzione del complesso siderurgico nonostante l'inchiesta in corso, è conforme al dettato costituzionale.