Scritture
Taranto e lo specchio della crisi
di Alessandro Leogrande
Taranto nel Novecento è stata dapprima lo specchio del Sud non agricolo; in seguito del fallimento di una certa idea dell'industrializzazione, dell'urbanesimo malato, dell'esplosione del sistema politico. Oggi, in particolare, riflette quel gorgo inquietante di non-lavoro, nuove povertà, contrazione demografica e nuove emigrazioni che si sta creando in buona parte del Mezzogiorno. Tuttavia, nel cuore del ventunesimo secolo, Taranto è anche lo specchio della crisi europea. Elaborare un nuovo nesso tra ambiente e città, interpretare la nuova questione operaia, disegnare un nuovo piano del lavoro, ridurre le disuguaglianze sociali, ridimensionare il deficit di democrazia, parlare di ecologia su scala globale sono tutte facce dello stesso problema. Città per città, esso andrebbe affrontato per evitare di ritrovarci in un paese che si spegne lentamente.
Tratto da "Capre e cavoli" di Alessandro Leogrande (Lo straniero, 28 settembre 2012)
https://www.lostraniero.net/archivio-2012/143-ottobre-2012/767-capre-e-cavoli.html
Alessandro Leogrande è un giornalista e scrittore tarantino che vive a Roma da diversi anni. È vicedirettore del mensile Lo straniero e ha scritto diversi libri tra cui Uomini e caporali (vincitore del Premio Napoli-Libro dell'anno, il Premio Omegna, il Premio Sandro Onofri, il Premio Biblioteche di Roma), Le male vite, Il naufragio (vincitore del Premio Paolo Volponi).